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Con 3 foto vi dimostro come ci stanno ingannando sui numeri della pandemia

In pandemia la comunicazione ha giocato un ruolo fondamentale. E’ stata determinante per instillare la paura del virus, quando si chiedeva ai cittadini di mettere da parte i propri diritti e le proprie libertà, ed è stata indispensabile per infondere ottimismo quando, invece, si voleva spronare la popolazione a vaccinarsi. Si partiva dagli stessi dati, ma cambiava il modo in cui venivano raccontati ed i termini di paragone usati a seconda del risultato che si voleva ottenere.

Faccio un esempio banale: Io sono alto 1.76. Se qualcuno volesse far passare l’idea che io sia molto basso di corporatura, basterebbe pubblicare la foto che ho fatto al fianco di un amico della Napoli Basket di 1.93 cm. Se qualcun altro volesse far passare l’idea opposta e cioè che io sia un pezzo di ragazzo (come diciamo a Napoli) gli basterebbe pubblicare la mia foto abbracciato al fantino cinese di 1.52 cm. La mia altezza in entrambi i casi non è variata, ma sono stati dati due messaggi opposti, semplicemente sfruttando a mio favore o a mio svantaggio il termine di paragone. Il 9 giugno 2021 Repubblica titolava“diminuiscono i casi in terapia intensiva”.

Ma che termine di paragone ha usato? Ha paragonato i dati con quelli del giorno prima ed in effetti i pazienti ricoverati sono diminuiti di alcune unità. L’idea del giornale è quella di infondere ottimismo e far percepire alla gente che la campagna vaccinale stia funzionando. Cosa sarebbe accaduto, invece, se avessero paragonato i dati dei ricoveri in terapia intensiva del 9 giugno 2021 (nel pieno della campagna di vaccinazione) con i dati del 9 giugno 2020 quando la campagna vaccinale non era ancora iniziata ? In questo caso il paragone sarebbe stato sicuramente più utile e più obiettivo per dare un quadro della situazione, ma Repubblica sarebbe stata costretta a titolare: “triplicano i ricoverati in terapia intensiva”. Infatti i dati ufficiali del bollettino del governo del 9 giugno 2020 parlano di 263 pazienti in terapia intensiva. Mentre lo stesso bollettino del 9 giugno del 2021 – come riportato da repubblica – parla di 688 pazienti in terapia intensiva. In pratica sono triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

  

Ma allora perché Repubblica ha potuto titolare che sono in calo? Ha potuto farlo perché – lasciando invariato il numero dei pazienti -ha cambiato il termine di paragone. Ricordate l’esempio del giocatore di basket e del fantino cinese che mi facevano apparire rispettivamente un nano o un gigante a seconda dell’obiettivo da raggiungere? Perfetto ! questo è il gioco che fanno i nostri media da quando è iniziata questa pandemia.

Per approfondimenti si consiglia l’inchiesta 31 Coincidenze sul Coronavirus

di Francesco Amodeo

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