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Flash Mob in memoria dei bambini morti di austerity:

Domenica 8 Settembre 2019 dalle ore 12:00, nei pressi della sede dell’Ambasciata Greca di Roma (viale Rossini n 4) verranno deposti 700 gigli bianchi in memoria dei 700 bambini greci morti per le conseguenze della crisi economica – come è emerso da un rapporto pubblicato dai ricercatori delle università britanniche di Cambridge, Oxford e Londra – e pubblicato dalla rivista medica del Regno Unito “The Lancet”, la più autorevole nel mondo. 

La mortalità infantile nei primi mesi di vita dei bambini è aumentata, infatti del 43% in Grecia a seguito dei brutali tagli alla spesa pubblica, e al dimezzamento del bilancio della Sanità, imposti dalla crisi del debito sovrano e dalla spietata “terapia” di risanamento imposta dall’Unione europea, dalla Banca Centrale europea, dal Fondo Monetario internazionale e dal Governo federale guidato dalla Cancelliera Angela Merkel. 

Il numero dei bambini nati sottopeso è cresciuto del 19%, il numero dei bimbi nati morti del 20%.                      Costa troppo, anche per le mamme incinte, far seguire le gravidanze dai medici, la sanità pubblica copre molte meno prestazioni. Addirittura alle cure mediche provvedono, spesso gli ambulatori popolari, proprio come in tempo di guerra, visto che i fondi per gli ospedali pubblici sono stati dimezzati in quattro anni.

Secondo l’ultimo rapporto Eurostat sulle povertà estreme, un cittadino greco su cinque non riesce a pagare le utenze di luce e gas. Ci sono studi secondo i quali dal 2010 al 2015 la percentuale di greci che ha dovuto rinunciare a spese mediche per mancanza di denaro, potendo contare sempre meno sul sistema sanitario pubblico, è più che raddoppiata, dal 10% al 22%. Il tasso di suicidi, in precedenza bassissimo, e il numero di persone colpite da depressione, nel frattempo, sono schizzati.

Sentiamo di dover rompere il silenzio, su una vera e propria strage di innocenti, i cui responsabili sono rimasti impuniti per poi essere promossi ai vertici di quelle istituzioni europee che hanno raso al suolo la Grecia.

I fiori che andremo a deporre sono creati a mano in cartoncino bianco da alcuni volontari con la partecipazione di tanti bambini di diverse regioni che li completeranno con messaggi rivolti ai piccoli greci. 
Marceremo pacificamente, ed infila indiana, ognuno avrà la possibilità di lasciare il proprio omaggio floreale nei pressi della sede diplomatica ellenica. Ci collegheremo via skype con attivisti greci del gruppo Exit Greek che ad Atene si riuniranno nei pressi dell’Ambasciata italiana per esprimere solidarietà agli imprenditori del nostro paese che si sono tolti la vita per motivi economici. Dimostrando che i responsabili, i mandanti e gli esecutori rispondono tutti ad una medesima regia, sia in Italia che in Grecia. Ed è la stessa anche l’arma del delitto. Eppure non esiste alcuna inchiesta aperta.

Chiunque volesse intervenire è il benvenuto. Ma non ci saranno bandiere politiche né simboli di Movimenti o partiti. E’ una manifestazione pacifica della società civile. In un video che posteremo su YouTube saranno spiegati agli italiani i motivi della manifestazione e le strategie per evitare che la medesima situazione si verifichi anche in Italia ormai messa nel mirino.

E’ giusto che gli italiani sappiano che i nostri governi passati e quelli che rischiano di tornare al Governo in queste ore, hanno avuto un ruolo determinante in tutto questo. Dei circa 300 miliardi di euro (300 mila milioni di euro) erogati per la Grecia dagli altri paesi europei, appena il 5% è finito nelle casse di Atene. Il resto è servito a ricapitalizzare il sistema creditizio del Paese e ripagare i creditori, soprattutto le banche francesi e tedesche. E l’Italia ha dovuto pagare una quota del conto sproporzionata alla sua esposizione.

Pensate che la Francia, che nel 2011 risultava la più esposta con 60 miliardi di crediti a rischio, se l’è cavata sborsando 46 miliardi di euro, (considerando prestiti bilaterali e quote in Bce, Efsf ed Esm) laddove l’Italia, con un’esposizione pari ad appena 10 miliardi (6 volte inferiore alla francia) ha versato ben 40 miliardi.

Ma gli italiani devono essere messi a conoscenza del fatto che tutti i sacrifici a cui sono stati costretti per la partecipazione a questi fondi “salva Stati” non sono serviti per salvare realmente popoli, cittadini o Stati. Gli italiani sono un popolo molto solidale e disposti a tutto pur di aiutare i più deboli e ne avrebbero fatti di sacrifici se fossero serviti per salvare quei bambini colpiti dalla crisi che versavano in condizioni di grossa precarietà. Ma la realtà è che solo 9,7 miliardi di euro sono stati messi a bilancio dal governo greco a beneficio dei cittadini, laddove 86,9 miliardi di euro sono stati utilizzati per rimborsare vecchi debiti, 52,3 miliardi per il pagamento degli interessi al Cartello finanziario e 37,3 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche elleniche. 

In pratica i nostri sacrifici sono serviti a salvare gli investimenti speculativi di Francia e Germania ed a mettere in sicurezza il sistema bancario mentre si permetteva parallelamente che migliaia di bambini continuassero a versare in condizioni critiche, a tal punto da far schizzare il tasso di mortalità infantile, di bambini nati morti, di suicidi per motivi economici.

Restare in silenzio davanti a tutto questo. Ci rende complici.