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Il Cartello finanziario denunciato in diretta Tv:

Ecco chi sono gli italiani che hanno svenduto il paese alle oligarchie finanziarie.

Quando si affrontano i problemi dell’euro e dell’Unione Europea esistono addirittura 4 approcci diversi.

Quello totalmente smentito dalla realtà dei fatti che vorrebbe l’Europa come un baluardo di pace e democrazia, che però, sta attraversando un momento difficile a causa di una crisi mondiale e sistemica, indipendente dal tipo di impostazione e di moneta di cui essa si è dotata. Una versione alla quale non credono più neanche i movimenti europeisti che devono però continuare a recitare a memoria il mantra del “Più Europa” per non perdere la loro ragione d’essere e soprattutto i propri finanziamenti.

Poi ci sono quelli che pensano che l’Unione Europea vada totalmente riformata, ma dall’interno, senza mettere in discussione l’euro, ma solo le politiche della Banca Centrale Europea. Sono quelli che pensano che siano stati commessi degli errori nella costruzione della UE e della sua moneta e che ci sia semplicemente bisogno di qualche riforma. La famosa “Nuova Europa”.

Poi ci sono i sovranisti, quelli che vogliono, invece, uscire dall’euro perché ci fanno sapere che “questa non è l’Europa che volevano i padri fondatori dell’Unione Europea”. Pensano che sia stato tradito il sogno originario dell’Europa dei popoli e che l’euro si sia dimostrato una moneta fallimentare, soprattutto per alcuni paesi, quindi meglio uscirne se la BCE non accetta di diventare prestatrice di ultima istanza. Sono quelli che spesso fanno appello alla retorica del Manifesto Di Ventotene, ignorando che Spinelli fosse un tecnocrate votato ad un europeismo globalista, che disprezzava le sovranità e gli Stati nazione e che, proprio i suoi Stati Uniti d’Europa, sarebbero stati la coronazione del sogno delle élite che egli stesso frequentava. Ma questo non ditelo a nessuno. Nei salotti radical chic della sinistra italiana; al bar o ai convegni dei sovranisti, bisogna dire che Spinelli sognava l’Europa dei popoli come descritta nel suo Manifesto e che quegli ideali sono stati traditi quindi vanno ripresi per rifondare l’Europa. Amen. A questa categoria appartengono coloro che fanno parte del sovranismo italiano a cui spalancano le porte di tutti i salotti televisivi.

Poi ci sono io, nel mio deserto, in un esilio forzato dalle mie tesi, fin troppo suffragate da prove e fatti, che rovesciano completamente tutti e 3 gli approcci precedenti e che quindi non trovano collocazione in nessun gruppo, partito o movimento. Sono avverse agli europeisti e agli intellettuali di sinistra che non possono relegarle a delle teorie del complotto, essendo suffragate da fatti che essi stessi ignorano ma che non possono smentire e sono quindi costretti ad evitare ogni confronto sul tema supportati da un sistema mediatico che crea un muro di cinta attorno a chi si discosta dal pensiero unico da essi stessi imposto.

Ma la mia battaglia non trova condivisione neanche tra i “sovranisti” che siano essi più moderati e dell’idea che l’Unione Europea vada riformata dall’interno o che siano essi a favore di un’uscita dall’euro senza se e senza ma. Entrambi, infatti, sono accomunati dalla convinzione che la nostra situazione attuale sia stata causata da errori di valutazione o di errate scelte politiche di questa o quella classe politica di incompetenti o venduti e sono quindi concentrati nel denunciare l’arma del delitto (euro, vincoli europei, trattati) ognuno con la propria formula ma nessuno denuncia i mandati e gli esecutori di quello che può essere considerato, invece, un vero e proprio attacco scientemente organizzato da un Cartello finanziario che ha nell’Unione Europea il proprio quartier generale, nell’euro la propria arma e che ha dichiarato guerra ai popoli e alle democrazie in Europa.

Il concetto stesso di Cartello finanziario organizzato è presente solo nei miei lavori e non è neanche sfiorato dai sovranisti.

Ma se uso il termine Cartello è perché ho delineato il raggio d’azione di organizzazioni e membri strettamente collegati tra di loro che, a diversi livelli e in diversi ambiti, portano avanti sinergicamente i loro obietti mirati a limitare la concorrenza (che è quello che fanno generalmente i cartelli in economia) con la differenza che in questo caso la concorrenza è caratterizzata dai popoli, dalle sovranità e dai principi democratici. Si tratta di un Cartello formato da organizzazioni che portano avanti gli interessi di uno 0,1% della popolazione mondiale (Presidenti dei maggiori potentati bancari, i CEO delle più grandi multinazionali, dei fondi speculativi, delle più grandi case farmaceutiche ma anche membri delle famiglie reali, dei Governi); sono quelli che partecipano alle organizzazioni ufficiali ma censurate riconducibili alle dinastie dei grandi magnati anglo americani come i Rockefeller, i Rothschild, i Kissinger, Soros, che si riuniscono annualmente, sempre in una nazione diversa, in organizzazioni che portano il nome di Gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale, Gruppo dei 30, RIIA, CFR. Organizzazioni intrinsecamente antidemocratiche, come dimostra la scelta di rifarsi alle regole della segretezza della Chatam House, per quanto concerne le opinioni espresse dai partecipanti a quei consessi. Anche eventuali giornalisti o esponenti dei media mainstream registrati tra gli invitati devono sapere che non potranno, nella maniera più assoluta, agire come giornalisti o pensare di poter trasmettere qualche resoconto della riunione nei loro media. Sia per il fatto che le porte d’ingresso sono sbarrate a chiunque non sia stato attentamente selezionato da loro anche se si trattasse di politici con ruoli istituzionali o di europarlamentari. Un esempio è quello di Borghezio che nel 2011 provò a presentarsi alla riunione del Bilderberg a Sain Moritz mostrando il suo tesserino da europarlamentare e facendo appello al fatto che c’erano altri parlamentari europei all’interno della riunione e altri esponenti delle istituzioni europee che egli stesso rappresentava. Non era stato invitato e fu cacciato in malo modo, fu menato dopo aver insistito e poi trattenuto dalla polizia. Ci riprovò a Torino dove si riuniva la Commissione Trilaterale per parlare proprio di Europa e sebbene fossero nella sua città e l’argomento lo riguardasse personalmente per il mandato ricevuto dagli elettori, gli vietarono di avvicinarsi.

Gli interessi che perseguono queste organizzazioni, come testimonia la posizione occupata dai suoi membri, rispecchiano le esigenze di una ristrettissima minoranza. E queste esigenze sono diametralmente opposte a quelle del restante 99% della popolazione e vanno in conflitto con gli stessi principi democratici di uguaglianza, trasparenza, giustizia sociale, bene comune.

E questo conflitto è ampiamente dimostrato e dichiarato dai membri di queste stesse lobby. Per esempio nell’ultimo report della Jp Morgan e della Goldman Sachs, ossia dei due potentati bancari che fanno capo al Bilderberg, è scritto chiaramente che andrebbero “stracciate le nostre Costituzioni perché troppo socialiste” (ossia che tutelano troppo la collettività). Nel report The Crysis Of Democracy della Commissione Trilaterale scrivono che “La democrazia non è sempre applicabile ma dovrebbe essere solo una delle fonti” ed in molti casi si dovrebbe mettere da parte la legittimazione democratica.

Scrivono che il “funzionamento efficace di un sistema democratico necessita di un alto livello di apatia da parte di individui e gruppi”. In realtà sono poi stesso loro che, completando quel concetto, ammettono che si tratti di una teoria intrinsecamente antidemocratica ma ovviamente funzionale ai loro interessi.

Ma ora andiamo a vedere chi sono gli italiani che fanno parte di queste organizzazioni e che ruoli hanno avuto nei nostri governi…..Ascoltate il video…