Partiamo dall’inizio. Perché una società strategica per gli italiani, con un fatturato annuo di oltre 6 miliardi di euro e introiti certi – che sono aumentati vertiginosamente negli anni com’era prevedibile – sia stata ceduta ad imprenditori privati?
Facciamo un passo indietro: e’ il 1992 il Cartello finanziario
internazionale mette gli occhi e le mani sul nostro paese con la
complicità e la sudditanza di una nuova classe politica imposta dal
Cartello stesso. Il loro compito è quello di cedere le banche ed i
gioielli di Stato italiani ai potentati finanziari internazionali anche
attraverso il filtro di imprenditori nostrani.
E’ l’anno della riunione sul Britannia quando il gotha della finanza
internazionale attracca a Civitavecchia con uno yacht della Corona
inglese. Sono venuti a ridisegnare il capitalismo in italia a danno
degli italiani, a fare incetta delle nostre migliori aziende e ad
arruolare quelli che saranno i loro fedeli servitori al Governo del
paese a cui garantiranno incarichi di prestigio: il maggior beneficiario
sarà Mario Draghi ma tra i più servili Prodi, Andreatta, Ciampi, Amato,
D’Alema.
I primi 3 erano già entrati a pieno titolo nel Club Bilderberg, nella Commissione Trilaterale ed in altre organizzazioni del capitalismo speculativo anglo/americano che aveva deciso di attaccare e conquistare il nostro paese con l’appoggio di spietate banche d’affari come la Goldman Sachs che favorirà gli incredibili scatti di carriera dei suoi ex dipendenti: Prodi e Draghi prima e Mario Monti dopo.
E’ l’anno in cui in soli 7 giorni cambiano il sistema monetario italiano che viene sottratto dal controllo del Governo e messo nelle mani della finanza speculativa. Per farlo vengono privatizzati gli istituti di credito e gli enti pubblici compresi quelli azionisti della Banca D’Italia, è l’anno in cui viene impedito al Ministero del Tesoro di concordare con la Banca d’Italia il tasso ufficiale di sconto (costo del denaro alla sua emissione) che viene quindi ceduto a privati. E’ l’anno della firma del Trattato di Maastricht e l’adesione ai vincoli europei. In pratica è l’anno in cui un manipolo di uomini palesemente al servizio del Cartello finanziario internazionale ha ceduto ogni nostra sovranità.
Bisognava passare alle aziende di Stato, l’attacco speculativo di
Soros che aveva deprezzato la lira di quasi il 30% permetteva l’acquisto
dei nostri gioielli di Stato a prezzi di saldo e così arrivarono gli
avvoltoi.
La maggior parte delle nostre aziende statali strategiche passò in mano
straniera o comunque fu privatizzata. Ma la cosa più eclatante fu che
l’IRI (istituto di ricostruzione industriale) che nella pancia alla fine
degli anni ’80 aveva circa 1000 società, fiore all’occhiello del nostro
paese fu smembrata e svenduta con la complicità del suo Presidente
storico Romano Prodi (dal 1982 al 1989 e durante un periodo tra il 1993
ed il 1994) che fu premiato dal Cartello che favorì la sua ascesa alla
Presidenza del Consiglio in Italia e poi alla Commissione Europea.
A sostituirlo come Presidente del Consiglio in Italia e a continuare il suo lavoro di smembramento delle aziende di Stato ci penserà Massimo D’Alema che nel 1999 favorirà la cessione, tra le altre, di Autostrade per l’Italia e Autogrill alla famiglia Benetton, che di fatto hanno, così, assunto il monopolio assoluto nel settore del pedaggio e della ristorazione autostradale. Una operazione che farà perdere allo Stato italiano miliardi di fatturato ogni anno.
Le carte ci dicono che in quegli anni il Presidente dell’IRI era tale Gian Maria Gros-Pietro.
Lo conoscevate ? Io credo di no. Invece il Cartello finanziario
speculativo lo conosceva bene e nel 2001 lo convocò alla riunione del
Bilderberg in Svezia, indovinate insieme a chi? Insieme a Mario Draghi e
ad un certo Mario Monti entrambi saranno ampiamente ripagati dal
Cartello stesso che in futuro riuscì a piazzare Draghi alla Banca
d’Italia e poi alla BCE e Mario Monti dalla Goldman Sachs alla
Commissione Europea e poi a capo del Governo (non eletto) in Italia.
E che cosa ne è stato di Gian Maria Gros Pietro? Qui viene il bello. Qui arriviamo al tema di questo post.
Gian Maria Gros-Pietro, che già nel fatidico 1992 era Presidente della
Commissione per le Strategie industriali nelle privatizzazioni del
Ministero dell’Industria, nel 1994 diviene membro della Commissione per
le Privatizzazioni istituita indovinate da chi ? Da Mario Draghi. Ora
capite come lavora il Cartello finanziario speculativo per mettere
tentacoli ovunque e per far si che ci sia sempre un proprio esponente
nei ruoli chiave. Ma non finisce qui. Come abbiamo visto nel 1997 Gross
Pietro è Presidente dell’Iri mentre viene organizzata la cessione a
prezzi di saldo di Autostrade per l’italia che avverrà nel 1999 col
passaggio al Gruppo Atlantia s.p.a, controllata da Edizione srl, la
holding di famiglia dei Benetton.
Gros-Pietro firma la cessione, la famiglia Benetton gli strizza l’occhio.
Cosa voleva dire metaforicamente quella strizzatina d’occhio?
Ora immaginate l’inimmaginabile.
Cosa accade nel 2002? Gian Maria Gros-Pietro, dopo aver gestito la
privatizzazione dell’Eni andrà a presiedere per quasi 10 anni indovinate
che cosa?… Proprio la Atlantia S.p.a, la società alla quale solo tre
anni prima, come dipendente pubblico, aveva svenduto la gestione dei
servizi autostradali italiani.
Le jeux sont fait.
A questo punto proviamo a leggere i termini del contratto di
concessione della rete autostradale. Mi dispiace cari amici. Non si può.
Sono stati coperti da segreto di Stato manco si trattasse di una
riservatissima operazione militare.
Ma com’è stato svolto in questi anni il servizio di manutenzione
ordinaria da parte dei concessionari di Autostrade per l’Italia?
La macabra risposta è descritta nei tragici eventi di Genova e non solo.
Leggendo quanto emerge dalla relazione annuale (2017) sull’attività del
settore autostradale in concessione pubblicata sul sito del Ministero e
dei trasporti si evince una crescita esponenziale del fatturato (quasi 7
miliardi) e dei pedaggi. In calo solo gli investimenti (calati
addirittura del 20%) e la spesa per manutenzioni in controtendenza
rispetto alla logica che dovrebbe prevedere un aumento dei costi della
manutenzione contestualmente all’aumento del traffico.
Ma la sicurezza degli automobilisti è stata messa in secondo piano
rispetto alla massimizzazione dei profitti già di per se abnormi.
E com’è andata invece con gli interventi straordinari ad opera dei Ministeri preposti?
Non c’erano soldi da destinare ad interventi straordinari seppur
richiesti dagli esperti a causa dei vincoli di bilancio da rispettare e
imposti dal pareggio di bilancio.
Quali vincoli? Quelli europei. E da chi sono stati imposti questi
vincoli ? dal Trattato di Maastricht del 1992, da quello di Lisbona del
2007 e dal pareggio di bilancio in costituzione del 2011. E chi li ha
voluti? Indovinate? Nell’ordine Romano Podi, Massimo D’Alema, Mario
Monti, con l’appoggio esterno di Mario Draghi.Torna la cricca al
completo.
Ma non erano quelli che insieme partecipavano alle organizzazioni del
Cartello finanziario speculativo che voleva far crollare il nostro
paese?
Esattamente. Il cerchio si chiude.
Il testo è tratto dal libro/inchiesta La Matrix Europea di Francesco Amodeo
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