L’improvviso, nell’agenda dei globalisti, che oggi fa capo al World Economic Forum, ha sempre bisogno di una lunga preparazione. Tutto quello che va negli interessi degli uomini di Davos e che a noi cittadini sembra essere accaduto repentinamente, in realtà è stato scientemente e lungamente preparato. Come l’autorizzazione da parte dell’Unione Europea per l’immissione sul mercato, come nuovo alimento, di Acheta domesticus, ossia grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata.
E’ quanto prevede il regolamento di esecuzione Ue 2023/5 della Commissione del 3 gennaio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale comunitaria.
Articolo 1:
La polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) è inserita nell’elenco dell’Unione dei nuovi alimenti
istituito dal regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470.
Iniziamo col dire che la commercializzazione di questo prodotto sarà monopolizzata per i primi 5 anni da una sola azienda:
Per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, 24 gennaio 2023, solo la
società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento di cui all’articolo 1
Sul sito dell’azienda si legge che:
Cricket One è responsabile della pratica agricola dei grilli, innovando anche gli ingredienti di altissima qualità e più sostenibili per alimenti, bevande, cosmetici e alimenti per animali domestici.
Questa operazione rientra a pieno titolo in quella che i globalisti dell’ONU hanno chiamato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile , lanciata dalle Nazioni Unite nel 2015, stesso anno in cui l’Unione Europea ha iniziato il processo per immettere sul mercato gli alimenti a base di insetti.
L’Agenda 2030 è la naturale prosecuzione dell’Agenda 2021 lanciata nel 1992. E’ importante sottolineare questo dato perché il 1992 è quello che io definisco l’anno orribile, ossia l’anno in cui soprattutto nel nostro paese, i globalisti presero completamente il controllo dei governi in Italia. E’ infatti l’anno delle stragi dei magistrati che avevano capito quello che stava accadendo. E’ l’anno in cui un golpe giudiziario spazzò via una intera classe politica poco addomesticabile e poco incline a portare avanti l’agenda globalista senza se e senza ma; è l’anno della riunione sul Britannia, dove venne svenduto il patrimonio pubblico italiano, le grandi aziende di stato e le principali banche italiane alla finanza internazionale; è l’anno del Trattato di Maastricht che porterà l’Italia nella gabbia europea; è l’anno in cui la fine dell’Unione sovietica segnò l’inizio del nuovo ordine mondiale unipolare a guida statunitense. E come dicevamo, è anche l’anno in cui a Rio De Janeiro durante la conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo è stato lanciato il documento di intenti ed obiettivi programmatici su ambiente, economia e società definito Agenda 21, ossia la fase preliminare della futura Agenda 2030.
Nell’Agenda 2021 viene introdotto il concetto di confisca da parte dell’Onu di vasti territori, apparentemente per la tutela della biodiversità ma avente come secondo fine non dichiarato quello di distruggere l’agricoltura tradizionale. Questo principio sarà poi rilanciato attraverso la cosiddetta “iniziativa di conservazione 30×30” che prevede di:
Garantire e consentire che, entro il 2030, almeno il 30% delle aree terrestri, delle acque interne, delle aree costiere e marine, in particolare le aree di particolare importanza per la biodiversità e le funzioni e i servizi degli ecosistemi, siano efficacemente conservati e gestiti tramite sistemi di aree protette ecologicamente rappresentative, ben collegate ed equamente gestite.
Detta così potrebbe sembrare una iniziativa lodevole per il bene del pianeta e dell’ecosistema. In realtà sarà la clava per espropriare terreni e attaccare le popolazioni indigene che fanno affidamento sulle risorse terrestri e oceaniche per vivere e prosperare. L’etichettatura di vaste aree di terra e mare come aree protette andrà ad innescare sgomberi di massa e creare spaccature permanenti nelle comunità di lunga data. Tra i promotori di questa iniziativa, molti dei nomi del World Economic Forum, in particolare quello di Jeff Bezos di Amazon. Basterebbe questo nome per farvi capire quanto falsa sia la mission che prevede la tutela del pianeta.
L’introduzione degli insetti nell’alimentazione è funzionale a questa operazione di eliminazione di vaste zone coltivabili dedicate all’agricoltura tradizionale che i globalisti vogliono inserire nelle attività non più sostenibili.
Stiamo praticamente mettendo la produzione di cibo per miliardi di persone nelle mani di pochissimi, così come abbiamo già messo in quelle stesse mani la creazione della moneta. Personalmente ritengo l’idea di affidare la produzione di cibo a poche aziende, ancora più grave e preoccupante del monopolio nella emissione della moneta che abbiamo affidato alle banche centrali.
In nome della protezione ambientale confischeranno vaste aree coltivabili. Questo provocherà scarsità di cibo tradizionale e la conseguente necessità di un nuovo tipo di alimentazione come (ma non solo) quella a base di insetti, la cui produzione verrà monopolizzata da pochissimi ed interamente robotizzata.
Procediamo per gradi.
Per la cronologia degli eventi prendo spunto da un un ottimo video sul ruolo della DARPA ad opera del canale Kill Dogma e Da Vinji, che io andrò a declinare nei vari passaggi.
La DARPA acronimo di Defense Advanced Research Projects Agency è un’agenzia di ricerca e sviluppo del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, responsabile dello sviluppo di tecnologie emergenti per l’uso da parte dei militari.
Se andiamo sul sito ufficiale dei programmi SBIR / STTR nati ufficialmente per sostenere l’eccellenza scientifica e l’innovazione tecnologica attraverso l’investimento di fondi di ricerca federali per costruire in America una forte economia nazionale, troviamo uno studio richiesto dal DARPA dal titolo: “Approcci genetici/genomici per migliorare la produzione di insetti per uso umano.”
Si legge sul sito:
OBIETTIVO: Sviluppare approcci genetici o genomici per ridurre le caratteristiche negative associate al mantenimento delle colonie di insetti o al recupero di prodotti derivati dagli insetti e dimostrare la modificazione genetica degli insetti per migliorare la qualità nutrizionale di alimenti, mangimi o prodotti farmaceutici finali.
Notate la dicitura “modificazione genetica degli insetti” che dimostra che li renderanno degli OGM.
DESCRIZIONE: C’è una necessità del DoD (Department Of Defence) di esplorare l’utilità dei prodotti derivati dagli insetti come cuscinetto contro la potenziale instabilità futura derivante da interruzioni delle tradizionali catene di approvvigionamento alimentare e delle risorse. Gli insetti sono già una fonte affidabile di alimenti, mangimi e prodotti farmaceutici per uso umano, ma a volte possono essere difficili da sfruttare a causa di focolai di agenti patogeni nelle colonie durante l’allevamento o della contaminazione di materiali organici e inorganici durante la lavorazione.
Ho evidenziato in neretto alcune criticità degli insetti per uso alimentare come quello di focolai di agenti patogeni nelle colonie. Ma come vedete si tenderà ad utilizzare l’emergenza per far accettare ai consumatori il fatto che a causa di “interruzioni delle tradizionali catene di approvvigionamento alimentare e delle risorse” potrebbe essere indispensabile utilizzare gli insetti per la produzione di alimenti e quindi si sta lavorando per superare le criticità evidenti.
Ci tengo a precisare che il documento in questione è del 2016 eppure pare quasi che chi lo abbia scritto avesse previsto una guerra con il coinvolgimento dei principali paesi esportatori di grano, come accaduto con il conflitto tra Russia e Ucraina.
Infatti scrivono anche:
Diversi fattori potrebbero portare a un possibile declino catastrofico della disponibilità di cibo nel prossimo futuro, tra cui i cambiamenti climatici, la carenza di energia e la diminuzione della produzione agricola…
Gli insetti offrono una potenziale soluzione alla carenza di cibo attuale e futura e alle carenze nutrizionali.
L’approvvigionamento di insetti per prodotti alimentari che possono essere consumati direttamente dagli esseri umani è un’alternativa alla produzione tradizionale di carne; I mangimi derivati dagli insetti potrebbero anche essere utilizzati per l’acquacoltura o la produzione di bestiame per ridurre l’impronta ecologica di queste fonti alimentari. Gli insetti sono altamente nutrienti rispetto ai tradizionali alimenti ricchi di proteine.
Le tecnologie genetiche potrebbero essere utilizzate per migliorare la produzione di prodotti commestibili a base di insetti o per alleviare le perdite dovute a minacce biotiche o abiotiche.
Si parla anche esplicitamente di:
Aggiunta di geni per produrre prodotti desiderabili che in precedenza non esistevano nell’insetto.
Pertanto, il risultato della Fase II è la dimostrazione di un sistema di produzione di insetti su larga scala che utilizza tecnologie genetiche integrate.
Le tecnologie genetiche/genomiche sviluppate nelle Fasi I e II saranno integrate in una piattaforma fondamentale per migliorare la produzione di prodotti derivati dagli insetti.
Molto significativa la frase che segue:
I progetti della fase III dovrebbero affrontare la sfida di incoraggiare l’accettazione umana degli insetti e dei prodotti derivati dagli insetti come alimenti.
Come fare per incoraggiare l’accettazione da parte delle popolazioni? Shock Doctrine. Utilizzare l’emergenza.
E ci hanno già pensato con il lancio del progetto della Commissione Europea denominato COROSECT sul cui sito già si leggono frasi apocalittiche:
Alla luce dei cambiamenti climatici, dei pressanti problemi di sicurezza alimentare e di un’incombente crisi ambientale, l’allevamento di insetti sembra essere una soluzione estremamente praticabile e sostenibile, sebbene richieda notevoli investimenti di capitale per iniziare.
CoRosect utilizza la robotica per supportare tutte le fasi del ciclo di vita dell’insetto.
CoRoSect oltre alla robotica, utilizza l’intelligenza artificiale e i big data per risolvere il sistema alimentare disconnesso, ripristinando gli insetti come pezzo mancante del puzzle nella moderna catena alimentare.
In pratica tutte le fasi della produzione e della distribuzione degli alimenti a base di insetti, ossia di quello che definiscono l’alimento del futuro, sarà robotizzata. Non richiederà l’utilizzo di risorse umane se non in minima parte.
Questo progetto, coordinato dall’Università di Maastricht è iniziato a dicembre del 2021 e dovrà essere implementato entro il 31 dicembre 2023. Ecco perché serve una accelerazione.
Sul sito dell’Unione Europea troviamo l’esposizione del progetto definito: Sistema robotico cognitivo per allevamenti di insetti digitalizzati e collegati in rete (automatizzati).
Dove si legge che:
L’insicurezza alimentare rappresenta una delle maggiori sfide del XXI secolo. Gli insetti commestibili emergono come una soluzione alimentare potenzialmente sostenibile per l’uomo e gli animali. Per migliorare la produzione di massa e l’allevamento e ridurne i costi, è necessario lo sviluppo di ricerca, innovazione, protocolli di allevamento e standardizzazione, nonché la robotizzazione e l’automazione degli allevamenti di insetti. Il progetto CoRoSect, finanziato dall’UE, si concentra sulla connessione della ricerca sulla bionomica e sul ciclo di vita degli insetti con nuovi strumenti e protocolli robotici per l’automazione dell’allevamento di insetti. Il progetto creerà ecosistemi innovativi di robotica cognitiva integrata che sostituiranno le operazioni che richiedono lavoro manuale o supervisione umana continua durante il ciclo di vita degli insetti.
In pratica i lavoratori in questa nuova catena della creazione alimentare non avranno posto. Saranno quasi completamente sostituiti da robot.
E la produzione di cibo diventerà sempre più un monopolio nelle mani di pochi. Abbiamo già visto che addirittura per i primi 5 anni una sola azienda si occuperà di commercializzare farine e alimenti a base di insetti.
In Italia, (come fanno notare i colleghi del canale Da Vinji) abbiamo la società agricola “Italian Cricket Farm, che collabora con il COROSECT, con fabbriche completamente automatizzate.
Sul cui sito si legge:
Siamo la più grande farm di insetti in Italia, alleviamo grilli (Acheta domesticus),
tarme della farina (Tenebrio molitor) e caimani (Zophobas morio).
Disponiamo della migliore polvere di grillo, prodotto proteico, sano ed eco-sostenibile.
Sempre sul fronte italiano, l’alter ego della DARPA nel nostro paese è l’ENEA, Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile che infatti sul sul sito ufficiale riprende per intero il progetto del COROSECT sul “Sistema robotico cognitivo per allevamenti di insetti digitalizzati e collegati in rete (automatizzati)”
Su tale aspetto i ricercatori ENEA sono impegnati, di supporto al partner CIHEAM-IAMB, con la supervisione tecnico-scientifica in prove di alimentazione nell’allevamento di Tenebrio.
Altra azienda partner del progetto è Robotnikche da azienda leader si occuperà di robotizzare tutti i processi di produzione con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per fare in modo che possano essere sostituiti quasi completamente i lavoratori con le macchine.
Per concludere faccio notare che ovviamente, l’iniziativa denominata 3030di cui parlavo all’inizio, ossia quella che prevede di mettere in sicurezza ed isolare il 30% del pianeta entro il 2030, che prevede la possibilità di esproprio dei terreni per questioni legate alla tutela delle biodiversità e alla tutela dell’ambiente è assolutamente funzionale anche al progetto COROSECT.
Ogni elemento è un pezzo del medesimo puzzle.
Sfruttando l’emergenza climatica riusciranno ad espropriare i terreni; con la scusa della tutela dell’ambiente ma anche spingendo sull’emergenza alimentare dovuta alla guerra che coinvolge i principali paesi produttori di grano, riusciranno a far accettare gli alimenti a base di insetti e a ridurre drasticamente l’agricoltura tradizionale. Il tutto creando nuovi processi produttivi dove non sarà richiesta la presenza di lavoratori umani ma di robot.
Mi rendo conto che può sembrare una versione distopica e lontana dalla realtà ma come abbiamo visto sono già in corso e in dirittura finale diversi progetti che vanno esattamente in quella direzione. Ora l’ultimo compito che hanno è quello di farli accettare ai cittadini fino al punto di non ritorno. E dossier come questo o video come quelli dei colleghi citati, vanno esattamente nella direzione di impedire tutto questo.
Francesco Amodeo
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