Per la prima volta nel panorama giornalistico italiano, un’inchiesta che riesce a documentare in maniera incontrovertibile l’esistenza di un Cartello Finanziario internazionale ed il coinvolgimento delle sue oligarchie in tutte quelle operazioni che hanno reso ostaggio il nostro paese a partire dalla creazione dell’Unione Europea. Un superstato da essi stessi eterodiretto, per sottrarre potere e sovranità ai popoli. Per poi passare alla strategia della tensione, alla fine della prima Repubblica e all’arrivo dei tecnici al governo provenienti proprio dalle organizzazioni ufficiali che fanno capo al Cartello stesso.
Nel libro vengono messe sotto la lente le organizzazioni ufficiali che formano il Cartello, nate con lo scopo di bypassare i processi democratici, ed evidenziati i ruoli dei suoi componenti di spicco, imposti ai vertici delle principali istituzioni comunitarie e dei governi in Europa, con particolare attenzione al caso Italia.
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Dalle operazioni clandestine della CIA in Italia al golpe finanziario dell’Euro.
Dalla fine della prima Repubblica, all’imposizione dei governi tecnici.
1992: Dall’attentato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino al Trattato di Maastricht. Dallo scoppio di Tangentopoli alla svendita dell’Italia sullo yacht Britannia.
Perché in quel preciso anno fu dichiarata guerra alla sovranità del nostro paese?
Esiste un solo comune denominatore di questi tragici eventi: i mandanti erano tutti uomini del CARTELLO.
Questa inchiesta è la prima al mondo che ne delinea i contorni evidenziando quel filo rosso, a tratti invisibile, che lega i responsabili del sequestro del Belpaese, messi sotto la lente e rimandati a giudizio, in quel “processo” che non c’è mai stato.
Dopo una documentata requisitoria e dopo le “deposizioni” delle persone informate dei fatti, sarà affidato al lettore il ruolo di giudice supremo chiamato ad emettere la sentenza finale.
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Un viaggio nei meandri del vero potere, alla scoperta del più sconosciuto, censurato e pericoloso conflitto d’interessi, che vede i membri di un Cartello, che disprezza i popoli e che ritiene che “i diritti sociali e le conquiste salariali dei lavoratori, siano degli ostacoli da abbattere”, trovarsi al tempo stesso, alla guida di quelle democrazie che essi stessi vorrebbero sostituire con tecnocrazie di non eletti. E nella condizione di poter modificare quelle Costituzioni che essi stessi vorrebbero stracciare in favore di Trattati non legittimati dal consenso popolare; a decidere le politiche di quei governi che essi stessi vorrebbero esautorare, legiferando sulle sorti di quei lavoratori e di quei cittadini che vorrebbero assoggettare ai propri interessi. Un conflitto epocale, che vede da una parte un Cartello organizzato, infiltrato nel tessuto sociale, politico e mediatico, che non lascia nulla al caso e dall’altro un popolo guidato da falsi profeti, diviso, disinformato, provato, totalmente inconsapevole, che finisce inesorabilmente con l’affidarsi al proprio carnefice.
Questo libro vuole essere una mappa, un piano di fuga da un destino segnato dalla scarsità, dalla crisi e dalla totale mancanza di libertà. Un destino al quale possiamo opporci solo dopo aver acquisito la piena consapevolezza di chi siano i mandanti e gli esecutori di quello che l’autore dimostra essere un vero e proprio Cartello contro i popoli e contro le democrazie.
Il Cartello finanziario è un condensato di ciò che il giornalismo dovrebbe indagare, se veramente fosse il controllore del potere.