Quello che leggerete è di una gravità inaudita. Ma nel corso dell’articolo vi fornirò tutti i link utili a consultare le fonti ufficiali. Stiamo per chiudere definitivamente il cerchio, aggiungendo gli ultimi tasselli che mancavano per capire la realtà dietro la pandemia. E rispondere una volta per tutte alla fatidica domanda Cui Prodest ? A chi giova? Chi l’avrebbe voluta? Chi l’avrebbe potuta indurre? C’è chi parla di cinesi e c’è chi parla di americani, perché siamo stati abituati a pensare per categorie. Il nostro recinto mentale ci induce a catalogare tutto e a ragionare per contrapposizione degli opposti. Questi limiti cognitivi ci impongono di credere che se in questo momento un evento favorisce i cinesi, non può implicare il coinvolgimento dei nemici americani e viceversa. Non ci passa neanche per la testa di pensare che apparati ed organizzazioni deviate di entrambi i paesi potrebbero avere i medesimi scopi pur trovandosi apparentemente su fronti opposti.
Ragioniamo insieme:
Il quotidiano the Australian di Sydney, il più diffuso in Australia, ha pubblicato un report basato sull’analisi di un documento cinese di 263 pagine dal titolo “The unnatural origin of Sars and new species of man-made viruses as genetic bioweapons” ossia “le origini artificiali della Sars e nuove specie di virus prodotti dall’uomo come armi biogenetiche” che dimostra che nel 2015 una equipe di ufficiali dell’esercito popolare di liberazione cinese avevano redatto un programma che prevedeva di usare i Coronavirus della Sars come base da ingegnerizzare in laboratorio per creare un’arma biologica utile a causare il collasso del sistema sanitario dei paesi occidentali e di conseguenza il loro tracollo economico. Il virus da utilizzare doveva essere congegnato in modo da poter essere scambiato per un patogeno naturale e capace quindi di eludere anche le ricerche a riguardo delle organizzazioni sanitarie internazionali.
Questo avrebbe dato un grosso vantaggio competitivo alla Cina, che superando la pandemia per prima, avrebbe visto imporre il proprio dominio.
Quello che vi sto raccontando, ripeto, non è tratto da un sito complottista ma dal giornale australiano più diffuso e ripreso da diversi media in tutto il mondo, alcuni dei quali hanno pubblicato stralci del documento originale. Tra l’altro questo dossier si incastra alla perfezione con l’articolo pubblicato a novembre 2015 dalla prestigiosa rivista Nature che metteva in guardia sui rischi di una ricerca dell’Istituto di virologia di Wuhan che stava effettuando pericolosi esperimenti sui coronavirus dei pipistrelli. Tutto questo si riallaccia anche con la mia inchiesta “31 Coincidenze sul Coronavirus e sulla nuova guerra fredda USA/Cina”, dove unisco i puntini tirando in ballo anche il possibile ruolo degli apparati americani deviati. Badate bene, ho scritto apparati americani deviati e non americani tout court. Parliamo di potenti organizzazioni, che per i propri interessi, potevano avere comunione d’intenti, proprio con gli apparati cinesi, sulla necessità di strumentalizzare una pandemia. Basti pensare che senza il Covid19 non avrebbero disarcionato Trump, non avrebbero rilanciato il settore finanziario e farmaceutico, non si sarebbero imposti nella geopolitica dei vaccini.
Nel mio libro inchiesta e in un mio report completo riporto documenti militari americani che dimostrano l’interesse di certi apparati nel rendere le armi biologiche “degli strumenti politicamente utili”; organizzazioni “americane” che auspicano una “nuova Pearl Harbour” o comunque quello che definiscono nero su bianco “un evento catastrofico e catalizzante” utile per fargli riprendere il controllo sui governi.
Alla luce di queste realtà è molto probabile che ci troviamo difronte ad una spartizione del mondo da parte degli apparati statunitensi e cinesi. Una sorta di nuova YALTA dove vengono divise le sfere di influenza in seguito ad un conflitto non convenzionale, ossia ad una pandemia, nel bel mezzo di una nuova guerra fredda che gli apparati di entrambe le grandi potenze, sanno bene che non potranno vincere e che non possono fare altro che inglobare il nemico in un progetto unico. Gli statunitensi sanno benissimo che non possono sperare di indurre la dissoluzione della Cina come avvenne con l’URSS anche perché se ciò accadesse sarebbero i primi ad andare a fondo con i cinesi dato che le due economie sono strettamente correlate. Non resta quindi che dividersi il mondo. In questo blog ho pubblicato più volte il discorso di Biden quando afferma che:
“ Il compito che abbiamo ora è quello di creare un Nuovo Ordine Mondiale ma per farlo c’è bisogno che la Cina prosperi”.
Parole seguite da quelle di George Soros, membro di spicco degli apparati americani, che aggiungeva:
“E’ arrivato il momento di portare la Cina nella creazione di un Nuovo Ordine Mondiale o chiamiamolo nuovo ordine finanziario”… “La Cina deve far parte del processo di creazione di un nuovo ordine mondiale e deve appoggiarlo. E’ necessario impadronirsene. Ed anche un declino controllato del dollaro è necessario. La Cina emergerà come “motore” andando a sostituire i consumatori americani.”
Queste parole vi fanno capire, che mentre ufficialmente USA e Cina si fanno la guerra, in realtà ci sono organizzazioni da ambo i lati che lavorano ad un progetto di dominio globale che deve inesorabilmente passare da un accordo tra i loro apparati per arrivare ad una spartizione delle sfere d’influenza che soltanto una pandemia mondiale poteva accelerare e rendere concreto.
Francesco Amodeo
Approfondimenti nel libro 31 Coincidenze sul Coronavirus e sulla nuova guerra fredda USA/Cina
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