In questo articolo proveremo a fare chiarezza sulle responsabilità effettive per quanto sta accadendo in Ucraina. Andremo sicuramente a contrastare l’inaccettabile propaganda filo statunitense dei media italiani.
Putin ha una grande colpa, quella di aver fatto la scelta estrema di scatenare una guerra. Ed una guerra va condannata sempre. Non c’è mai nulla che la possa giustificare. Ma la condanna non può prescindere dall’identificare le responsabilità di chi quella guerra l’ha resa inevitabile per i propri interessi. I media occidentali e quelli italiani in particolar modo stanno totalmente omettendo una parte della narrazione ed il compito di chi fa il mio lavoro in maniera libera è ripristinare la verità.
Potrei partire anche io dalla fine. Raccontarvi che Putin ha scatenato una guerra in Europa. Dipingerlo come un pazzo furioso che ha agito di istinto ed in maniera imprevedibile per la brama di potere e di conquista, cogliendo di sorpresa tutte le diplomazie dei paesi coinvolti. In tanti sarebbero d’accordo con queste mie affermazioni. Ma sarebbero in gran parte false.
Quando una giornalista britannica, in una recente conferenza stampa, ha chiesto a Putin se potesse garantire che la Russia non avrebbe attaccato l’Ucraina – come faceva pensare il dispiegamento di migliaia di militari russi al confine – lui rispose con piglio deciso:
«Questo dipende solo da voi dell’Alleanza Atlantica. Siete voi a doverci dare garanzie che la nostra sicurezza non sia in pericolo. E dovete farlo subito, altrimenti non mi resterebbe altro che agire per mettere al sicuro la mia nazione.
Putin si riferiva ad un documento con una serie di proposte che aveva presentato alla NATO. Vi invito a leggerlo quel documento e a dirmi se trovate qualche richiesta che può essere considerata spropositata o illegittima. Il titolo è: Accordo sulle misure volte a garantire la sicurezza della Federazione russa e degli Stati membri della NATO.
Putin chiedeva all’Alleanza Nord Atlantica di fermare quelle operazioni che potevano risultare come pericolose per la sicurezza nazionale russa. Di smettere di prendere in considerazione l’entrata dell’Ucraina nella NATO. Di evitare di installare basi militari e di armare quelle regioni dell’ex Unione Sovietica già nella NATO. Pensate che dal 1997 sono entrate nell’Alleanza Atlantica: la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Polonia, la Bulgaria, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, l’Albania, la Croazia, Montenegro, la Macedonia del Nord. Tutti paesi che facevano parte del blocco sovietico. In pratica la vecchia cortina di ferro è stata spostata sempre più in avanti ai confini con la Russia fino quasi a stritolarla.
Nel documento era espresso l’invito di Putin a prevenire attività militari pericolose e quindi a ridurre la possibilità di incidenti tra le parti.
Si legge anche che le Parti, ossia gli Stati membri della NATO, non devono svolgere alcuna attività militare sul territorio dell’Ucraina e di altri Stati dell’Europa orientale.
Se vi sembrano richieste illegittime, non dimenticate che la NATO è nata in funzione antisovietica, quindi oggi anti russa. Pensate che Putin potesse tollerare che si crease tutto intorno a se una vasta aria finanziata e armata dai nemici della Russia? Lo ha tollerato suo malgrado perché l’ucraina restava lo stato cuscinetto pur essendo finita, con un colpo di mano, ad un presidente anti-russo.
Putin chiedeva anche di fermare il trasporto di armamenti nucleari nelle basi NATO delle ex repubbliche sovietiche.
E questo non vi sembra legittimo? Non dimentichiamo mai che quando fu l’Unione Sovietica a piazzare missili su Cuba, gli Stati Uniti si dichiararono pronti – non all’invasione di Cuba- ma ad un conflitto mondiale.
Putin aveva anche avvertito Macron, nel loro recente incontro, che l’entrata dell’Ucraina nella NATO sarebbe stata pericolosa per l’Europa stessa. Perché qualora l’Ucraina – forte della sua appartenenza all’Alleanza – avesse provato in futuro a riprendersi la Crimea, tutta l’Europa si sarebbe trovata in guerra con la Russia.
Qualora non fosse abbastanza chiaro o accessibile a tutti quello che Putin ha scritto in quel documento, gli stessi concetti li ha ribaditi con fermezza in un discorso alla nazione dove ha aggiunto che le sue richieste erano state completamente ignorate e che non gli restava altra possibilità se non quella di agire.
Ciò che ci preoccupa e ci preoccupa particolarmente, sono le minacce che vengono poste passo dopo passo, anno dopo anno, da politici irresponsabili in Occidente contro il nostro paese. Mi riferisco all’espansione del blocco NATO a est, alla vicinanza delle sue infrastrutture militari ai confini della Russia.
È noto che per 30 anni abbiamo cercato con perseveranza e pazienza di raggiungere un accordo con i principali paesi della NATO sui principi di una sicurezza uguale e indivisibile in Europa.
Nonostante tutto, abbiamo tentato di nuovo nel dicembre 2021 di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti e i suoi alleati sulla non espansione della NATO. Tutto invano. La posizione degli Stati Uniti non è cambiata. Non considerano necessario raggiungere un accordo con la Russia su questa questione chiave per noi, perseguono i loro propri obiettivi e non tengono conto dei nostri interessi.
Lo sviluppo militare dei territori adiacenti ai nostri confini, se lo permettiamo, rimarrà per sempre, e costituirà una minaccia sempre più grande e totalmente inaccettabile per la Russia. Già ora, mentre la NATO si espande verso est, la situazione per il nostro paese peggiora e diventa ogni anno più pericolosa. Inoltre, negli ultimi giorni la leadership della NATO ha parlato esplicitamente della necessità di accelerare, di forzare l’avanzata delle infrastrutture dell’alleanza verso i confini della Russia. In altre parole – stanno stringendo la loro posizione. Non possiamo più limitarci a guardare quello che succede. Sarebbe completamente irresponsabile da parte nostra.
Poi Putin chiarisce una cosa importante quando dice: Il problema, naturalmente, non è con l’organizzazione della NATO in sé – ma il fatto che essa è solo uno strumento della politica estera degli Stati Uniti.
Faccio notare, sui nostri stessi territori storici – si sta creando un “anti-Russia”, che è stato messo sotto pieno controllo esterno, che viene intensamente colonizzato dalle forze armate dei paesi della NATO e riempito con le armi più moderne.
Per gli Stati Uniti e i loro alleati, questa è una cosiddetta politica di contenimento della Russia, un ovvio dividendo geopolitico. Ma per il nostro paese è in definitiva una questione di vita o di morte, una questione del nostro futuro storico come nazione. E non è un’esagerazione – è così e basta. Questa è una vera minaccia non solo per i nostri interessi ma per l’esistenza stessa del nostro stato, la sua sovranità. Questa è la linea rossa di cui si è parlato ripetutamente.
L’hanno attraversata. Dobbiamo per forza agire.
Possibile che davanti ad un monito del genere si sia fatto orecchie da mercante? Io capisco che lo provochino gli Stati Uniti che hanno tutto da guadagnare dalla reazione spropositata avuta da Putin. Infatti è solo grazie a quella reazione (che ovviamente tutti dobbiamo condannare) se gli USA hanno finalmente trovato il modo di interrompere i rapporti della Russia con i principali paesi dell’Unione Europea . Ed era proprio quello il loro principale obiettivo e lo scopo delle loro continue provocazioni a Putin. Basti pensare che sono riusciti addirittura a congelare il progetto del gasdotto North Stream con la Germania, che guarda caso, era sul punto di partire. Progetto a cui gli Stati Uniti si erano sempre opposti in passato, senza successo. Ora quel gasdotto è stato fermato. E saranno gli USA che chiederanno di sostituirsi a quelle forniture.
Quindi la posizione degli Stati Uniti è chiara e si spiega tutto quello che hanno fatto: Provocare Putin per spingerlo a commettere quella follia. Usare l’Ucraina come esca e come testa di ponte dopo averla armata e finanziata. Utilizzare l’arma della propaganda contro il pazzo invasore per costringere l’Europa a prenderne le distanze. Il tutto senza dover sparare manco un colpo. Quella che è inaccettabile è la posizione autolesionistica dell’Unione Europea che invece da questa assurda azione di guerra di Putin (che poteva e doveva essere evitata) ha tutto, ma proprio tutto, da perdere.
Perché l’UE ha ignorato le richieste scritte dal presidente russo? Perché non ha aperto un tavolo di conciliazione? Da sola senza bisogno di seguire gli Stati Uniti. Gli stati dell’Unione Europea sono anche i principali membri della NATO a chi doveva aspettare? Perché l’UE ha addirittura ignorato il discorso di Putin alla nazione, in cui anticipava le sue mosse, invece di tentare di evitare quella escalation ormai annunciata?
Quando faccio questo discorso i pennivendoli italiani sollevano due obiezioni. Patetiche come loro. La prima è che i paesi dell’ex Unione Sovietica devono essere liberi di scegliere le proprie alleanze. Se quindi sono loro a chiedere di entrare nella NATO, la NATO deve accoglierli. Ma questa scusa non regge. Esisteva un accordo del 1991 siglato durante i negoziati per la riunificazione tedesca tra le maggiori superpotenze che vincolava la NATO a non espandersi a est del fiume Oder, quello che segna il confine tra l’attuale Germania e la Polonia. Di quell’accordo, spesso contestato dagli Stati Uniti, sono emerse le prove. Le ha riportate anche il tedesco Der Spiegel.
La ratio dietro quell’accordo è molto semplice. Ogni paese ha il diritto di scegliere liberamente l’alleanza di cui desidera far parte, purché ogni Stato non rafforzi la propria sicurezza a scapito della sicurezza di altri Stati: “La tua libertà finisce dove intacca quella di altri”. Per la questione vaccinale abbiamo visto che questa frase non aveva nulla di scientifico ed era quindi del tutto infondata. Eppure l’hanno applicata col pieno consenso di tutti. E’ palese, invece, che la questione dell’allargamento NATO ad Est e soprattutto in Ucraina, rappresentasse davvero un pericolo per la sicurezza della Russia.
Quell’accordo è stato infranto lasciando che entrassero nella NATO ben 14 paesi dell’ex Unione Sovietica. Ed è stato fatto per provocare Putin, perché una sua eventuale reazione esagerata, avrebbe fatto rompere il nascente asse tra la Russia e l’Europa, tra il popolo russo e il popolo europeo.
La seconda obiezione è che l’Ucraina è un paese libero e indipendente. E a questo punto vale la pena ribadire che nel 2014, le famose proteste definite Euromaidan, con le quali è stato deposto il presidente Janucovich che stava firmando un accordo con la Russia di Putin, sono state quasi completamente finanziate ed eterodirette dagli Stati Uniti anche attraverso le fondazioni di Soros, che ha addirittura confessato alla CNN “di aver contribuito a rovesciare il governo filorusso” per imporre uno che avesse addirittura una statunitense come ministro delle finanze. Il tutto favorito anche dall’intervento della National Endowment for Democracy (Ned), braccio economico della CIA attraverso i finanziamenti alle Ong ai media ucraini e alle organizzazioni usate per fomentare le rivolte, compresi gruppi neonazisti, al fine di favorire un cambio di governo favorevole agli USA. Quello che poi spinse Putin ad annettere la Crimea per salvaguardare i filo russi della zona le importanti basi militari di Sebastopoli. Anche questa fu considerata una reazione spropositata, ma come vedete c’è sempre un’azione prima che l’opinione pubblica ignora.
Dal 2014 sono cominciati a piovere miliardi all’Ucraina dagli USA e dall’Unione Europea in favore di organizzazioni non governative e apparati mediatici ucraini. Essere liberi non vuol dire essere foraggiati dai miliardi di dollari degli Stati Uniti. Non vuol dire avere ministri stranieri ed eterodiretti. Non vuol dire avere un capo di governo imposto da una nazione straniera. Non vuol dire che le rivoluzioni popolari debbano essere infiltrate e strumentalizzate da organizzazioni internazionali con l’interesse di rovesciare il governo filorusso per i propri interessi. Questo vuol dire essere pedine inconsapevoli non liberi di scegliere. I giovani dell’Ucraina avrebbero probabilmente scelto comunque in futuro un modello di vita occidentale ma sarebbe stata una scelta legittima e autonoma. Perché strumentalizzarla per interessi che nulla hanno a che vedere con le libertà del popolo ucraino?
L’Ucraina è stata armata fino ai denti con la promessa che in caso di attacco della Russia sarebbero intervenuti a coprirgli le spalle. Invece è stata usata come una esca ed ora si ritrova da sola con i propri cittadini sotto i bombardamenti. La verità è che agli USA e alla NATO hanno già raggiunto il proprio obiettivo con il gesto sproporzionato di Putin. Non hanno interesse a difendere militarmente il popolo in guerra. Più Putin colpisce duramente e più la loro propaganda anti russa sortisce gli effetti desiderati. Perché quello è l’unico campo di battagli su cui vogliono combattere questa guerra. Se ne fregano della sovranità dell’Ucraina.
Putin prima di attaccare ha riconosciuto l’indipendenza di due repubbliche nella regione del Donbass che dal 2014 si erano autoproclamate indipendenti dall’Ucraina. Dal 2014. Non da ieri. E nessuno in questi 8 anni di guerra nel Donbass ha avuto interesse a sanare quella situazione o a denunciare i crimini che venivano commessi contro quei civili filo russi spesso ad opera di movimenti neo nazisti tollerati dal governo ucraino. Questo rende evidente che l’autodeterminazione dei popoli non è mai in agenda se non funzionale all’imperialismo globalista.
Il governo americano dal 2014 ha versato oltre 3 miliardi di dollari al governo ucraino in funzione anti russa. Se non è ingerenza questa.
Oggi leggo sui giornali italiani che l’amministrazione americana è costretta “suo malgrado” a gestire uno scontro con Mosca. Suo malgrado ?
“Suo malgrado” lo può dire solo il popolo ucraino costretto a subire queste dinamiche di potere e a cui deve andare tutta la nostra solidarietà. Ma quando l’assenza di gas farà lievitare i prezzi e strangolerà il nostro comparto industriale. Quando le sanzioni imposte raderanno al suolo le nostre esportazioni, capiremo tutti gli errori enormi che sono stati fatti. Nella scelta delle sanzioni gli americani staranno bene attenti ad evitare quelle che danneggiano anche loro.
Nella trincea di guerra hanno lasciato sola l’Ucraina a combattere. Nella trincea commerciale lasceranno solo l’Europa a pagarne le conseguenze. Tanto il cattivo è soltanto Putin. Lo ha detto la televisione.
Francesco Amodeo
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