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Urge una legge “ZAN” che tuteli gli etero e la famiglia tradizionale.

 

Partendo dal presupposto che ognuno è libero di innamorarsi, di dare all’amore la forma che vuole e di poterlo esternare senza paura del giudizio con il rischio di subire atti di violenza discriminatori.

Ultimamente, però, mi imbatto spesso in articoli o trasmissioni televisive che sono costrette a scusarsi con il mondo Gay.

Si perché ormai qualsiasi cosa detta in riferimento alla categoria viene messa sotto processo e condannata, quasi tutto risulta offensivo, omofobo, irrispettoso, tanto da ritenere fuori luogo anche una frase come “rapporto intimo omosessuale” per descrivere un rapporto intimo tra due persone dello stesso sesso, infatti una nota trasmissione televisiva ha dovuto prontamente chiedere scusa alla categoria, sottolineando che non esistono rapporti intimi omosessuali ma solo rapporti sessuali.

Come al solito ,però, vengono usati due pesi e due misure perché poi quando si tratta di rivendicare una legge apposita che tuteli maggiormente la violenza contro i Gay, la parola categoria non sembra essere più un problema.

Ma cosa ci cela davvero dietro la necessità di creare una legge come la legge Zan ? Davvero la violenza contro un omosessuale necessita di una tutela maggiore rispetto ad un atto di violenza contro un eterosessuale, un anziano, contro un obeso, o un disabile? chi è in diritto di favorire una categoria piuttosto che un’altra?

La violenza è violenza e va punita sempre in qualsiasi contesto e per qualsiasi “categoria”.

Le leggi in essere infatti già puniscono ogni forma di violenza e discriminazione e ne contemplano anche le aggravanti.

Pare allora evidente che dietro il tran tran politico e mediatico accompagnato dal finto moralismo di alcuni personaggi pubblici si nasconda l’incapacità di capire che siamo difronte ad una legge contro il diritto di opinione ma soprattutto difronte ad una legge che violenta e snatura il concetto di famiglia tradizionale perchè definire discriminatoria la volontà di difendere quest’ultima è un atto di violenza, sopprimere ogni diversa opinione con una legge è violenza.

Come nel caso specifico di un padre e una madre a cui viene imposto di rifiutare questo titolo in favore di genitore 1 e genitore 2,

è una violenza inaudita nei confronti delle coppie eterosessuali perché credetemi non c’è ricompensa più bella per un genitore che sentirsi chiamare Mamma e Papà.

Dovremmo forse cominciare a chiedere una legge ZAN che tuteli la famiglia tradizionale, che tuteli le madri, i padri e che più in generale tuteli gli eterosessuali a cui pare si voglia imporre di sentirsi in colpa per aver seguito i dettami della natura?

 

JE SUIS ZaZZà 

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