Abbiamo un Governo del cambiamento eppure abbiamo accettato la francese Christine Lagarde del FMI come nuovo Governatore della BCE; la tedesca Ursula Von Der Leyen come Presidente della Commissione Europea; il belga Charles Michel come nuovo Presidente del Consiglio Europeo e addirittura l’ “italiano” David Sassoli del Pd come nuovo Presidente dell’Europarlamento.
Ma ci siamo resi conto da dove provengono e quanto dannossi potrebbero essere alla causa sovranista ?
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è quella istituzione che, come scrisse l’editorialista economico del Daily Telegraph, Ambrose Evans-Pritchars: “ha sacrificato la Grecia per salvare l’euro e le banche del Nord Europa”. Salvo poi dover ammettere pubblicamente di aver esagerato con l’austerity sbagliando le previsioni sugli effetti di quelle misure in Grecia.
Ma cosa hanno causato concretamente quegli errori in termini di vite umane? Ce lo siamo mai chiesti ? La risposta è arrivata proprio recentemente in seguito a quella squallida vicenda di Federico Fubini, Vicedirettore del Corriere della Sera, che si era rifiutato di pubblicare dei dati sulla mortalità infantile perché non in linea con il pensiero unico pro Europa propagandato dai suoi padroni: 700 bambini morti per colpa delle misure di austerity. A cui ci sarebbe da aggiungere il fatto che i suicidi per motivi economici sono triplicati così come il dilagare delle morti per mancanza di cure adeguate a causa di un sistema sanitario ridotto al collasso.
Una sorta di silenzioso genocidio. Eppure credete che dopo l’ammissione di colpevolezza da parte del FMI e la scoperta di cosa quegli errori abbiano causato sia stato aperto un processo contro i responsabili per crimini contro l’umanità? NO. Sia stato arrestato qualcuno? NO. Siano stati almeno costretti a dimettersi i vertici di quelle istituzioni sovranazionali ? NO. La verità è che li abbiamo premiati affidandogli la guida della BCE, la più importante di tutte le istituzioni. Quella che decide chi deve vivere e chi deve morire. Quella che ha le chiavi dei rubinetti dei paesi europei.
Ma se anche per assurdo, volessimo seguire la spietata logica che ci spinge a guardare solo nel nostro orticello, insensibili alla sorte perfino di 700 bambini, varrebbe la pena ricordare che il FMI è quella istituzione che nel 2011 tentò di costringere l’Italia ad accettare un intervento finanziario in cambio delle solite “riforme” e del solito commissariamento e davanti al rifiuto di Berlusconi e Tremonti si trasformò in uno dei mandanti del golpe che si è consumato nel 2011 contro l’Italia con il sostegno della Merkel e della BCE.
Nei report sulla crisi del debito sovrano del FMI si leggono cose che fanno accapponare la pelle come la loro convinzione che per ridurre l’enorme debito nazionale, i governi avrebbero il diritto di requisire direttamente i risparmi dei cittadini. Sostenendo che almeno il 10% potrebbe essere espropriato. Questo è il punto di vista del FMI.
Per non parlare del fatto che Lagarde è colei che da Ministro in Francia scrisse una lettera a Sarkozy – che è stato il Presidente francese più dannoso in assoluto per gli interessi dell’Italia, basti pensare alle conseguenze delle sue azioni in Libia – dove si leggono frasi del tipo: “Usami per il tempo che ti serve”. “Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno”. Con una sottomissione degna di un romanzo stile cinquanta sfumature di grigio.
https://www.huffingtonpost.it/2013/06/18/christine-lagarde-a-nicolas-sarkozy-lettera_n_3457498.html
Eppure la sua candidatura non ha suscitato la ferma opposizione del nostro Governo (quello del cambiamento), i cui esponenti hanno minimizzato affermando che altrimenti avremmo avuto Weidmann. Ma che cambia? Certo dal Governatore della Bundesbank sarebbe possibile prevedere misure ostili all’Italia. Ma sarebbe pur sempre una previsione. Con Lagarde, invece, abbiamo l’assoluta certezza di come abbia già operato al Fondo Monetario Internazionale.
Poi c’è il nuovo Presidente della Commissione Europea, la francese Ursula Von Der Leyen che nel 2011, da Ministro per il Lavoro nel secondo Governo Merkel, dichiarò in un’intervista alla radio ARD riportata da Reuters, che eventuali prestiti alla Grecia avrebbero dovuto richiedere in garanzia le riserve auree e la cessione di ulteriori aziende di Stato e di asset industriali e intendeva chiaramente estendere la misura a tutti i paesi con alto debito pubblico come l’Italia, terzo Paese al mondo per riserve auree detenute dopo Stati Uniti e la Germania. Il suo atteggiamento fu talmente duro che perfino la Merkel e lo spietato Schaeuble ne dovettero prendere le distanze per paura che una soluzione così palesemente aggressiva e contraria agli interessi dei greci li avrebbe spinti fuori dall’euro. Quindi si scelse per gli ellenici un’agonia più lenta come la rana nella pentola d’acqua fredda messa a bollire lentamente.
https://www.reuters.com/article/eurozone-germany-collateral/-german-minister-euro-zone-bailouts-need-collateral-idUSB4E7JF01120110823 Pensate che i socialdemocratici tedeschi che non hanno alcuna stima delle capacità della Von der Leyen, non hanno dato il loro avallo alla scelta della Germania, costringendo la Cancelliera ad astenersi dal voto in Consiglio Ue.
Ed anche in questo caso, in qualità di membro del Consiglio Europeo, il nostro Governo non ha voluto esprimere parere negativo neanche simbolicamente ed entrambi gli schieramenti della coalizione (che loro chiamano contratto) prendono tempo fino al 16 luglio per decidere se votare contro o a favore di questa candidatura, come se giudicarla per quanto fatto in passato, per le sue idee o per gli interessi che ha sempre portato avanti fosse meno attendibile delle promesse che farà a 15 giorni dalla sua possibile elezione.
Conte ha poi affermato di aver spiegato ai suoi omologhi che l’Europa è a 28 e non a due. Salvo poi essere smentito spudoratamente da Macron che ha pubblicamente rivendicato che l’accordo sulle nomine sia stato il risultato “di una profonda intesa franco-tedesca”. “Mai” prima d’ora, ha detto alla Tv era stato possibile, “definire in maniera così rapida l’intera equipe”.
Ma la cosa più surreale è che Conte aveva detto: “Non possiamo accettare un pacchetto di nomi stabilito altrove. E come crede che li abbiano scelti i nuovi vertici, con la democrazia diretta ? Gli è forse sfuggito che già nel 2016, proprio Von Der Leyen, Lagarde e Charles Michel rispettivamente nuovo Presidente della Commissione Europea, nuovo Governatore della BCE e nuovo Presidente del Consiglio Europeo erano al Bilderberg in Germania riuniti a porte chiuse con i membri del capitalismo speculativo a parlare proprio di Europa e delle riforme necessarie. Ma necessarie a chi ? ai loro interessi o ai popoli che disprezzano ?
E dato che non c’è mai limite al peggio, il gruppo dei Socialisti che ha perso voti in Europa – dimostrando tutto il disprezzo delle istituzioni europee verso la volontà popolare e verso il voto dei cittadini – ha deciso la nomina di David Sassoli del PD ossia di quel partito che ha dimezzato i suoi voti in Italia, proprio alla presidenza di quel Parlamento europeo che dovrebbe essere, invece, la massima espressione del volere dei cittadini.
Anche in questo caso è evidente che una minima parte della coalizione del Governo gialloverde deve aver votato a favore dell’esponente del partito Democratico perché la scelta del presidente del Parlamento non è di competenza del Consiglio, ma spetta agli eurodeputati, quelli che dovevano rivoluzionare l’Europa in funzione sovranista. E meno male.
Ora sbandierano il fatto di aver scongiurato una procedura d’infrazione, che con ogni evidenza, è stata usata solamente come ricatto ma che non avrebbe mai avuto ragione di esistere. Ma a che prezzo l’abbiamo scongiurata ? Ad un prezzo molto più alto, sulla pelle dei cittadini europei, di quello di qualsiasi procedura economica.
L’europarlamento dovrà votare per la Presidente della Commissione europea il prossimo 16 luglio e per l’elezione è necessaria la maggioranza assoluta, cioè 376 voti (su 751 parlamentari). La prossima coalizione di governo dell’Europa sarà composta da Popolari (182), socialisti (154) e liberali (108) per un totale di 444 eurodeputati. Nel caso in cui i socialisti non votassero Von Der Leyen come è possibile che accada, la coalizione che la sostiene dovrà trovare altri voti per il via libera alla Presidente della Commissione ed è lì che potrebbe cadere definitivamente la maschera dei finti sovranisti italiani. Speriamo di NO.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Approfondimenti nel libro La Matrix Europea disponibile al seguente link:
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